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I miei articoli






Approccio Sistemico-Familiare

20 Giugno 2022

La terapia Sistemico-Relazionale (terapia familiare) si pone l'obiettivo di indagare sia le caratteristiche strutturali che le regole della famiglia nel suo complesso. Questa teoria fu proposta da un biologo austriaco, membro della scuola di Palo Alto, di nome Ludwig von Bertalanffy.

Questo tipo di approccio vede la sofferenza psichica come il risultato di uno squilibrio originato nei sistemi in cui la persona vive le proprie relazioni significative (la coppia, la famiglia, ecc.). Lo squilibrio così originato ha il potere di generare delle forti tensioni emotive che possono condurre al sintomo, visto come espressione di una disfunzione delle relazioni. Attraverso il sintomo, la persona si fa portavoce di una istanza che coinvolge i vari componenti della famiglia. Pertanto, quest'approccio può essere di aiuto per tutte le persone che ritengono di avere delle difficoltà in specifici rapporti (di coppia, lavorativo, genitoriale, ecc.). L'obiettivo è quello di modificare le modalità di relazione disfunzionali all'interno della famiglia e scoprire modalità relazionali diverse con i sistemi di appartenenza, quindi fornire una chiave di lettura più completa. Infatti, il disagio nella maggior parte dei casi, si origina dal rimanere legati a vecchi sistemi relazionali che ad un certo punto non si conciliano più con la situazione attuale della famiglia.

La terapia Sistemico-Relazionale rientra tra i percorsi di psicoterapia di breve e media durata. Anche se non è possibile conoscere a priori la durata del percorso, generalmente si articola nell'arco di alcuni mesi, con una frequenza degli incontri che inizialmente può essere settimanale per poi ridursi a bisettimanale e mensile.

Le cose cambiano in continuazione. Noi stessi cambiamo, cambiano le condizioni nelle quali viviamo, cambiano le persone intorno a noi. Il tempo scorre senza sosta e nulla può restare immutato. Quando si cerca di resistere al cambiamento, alla crescita personale o dell'altro, alla perdita di riferimenti emotivi e affettivi per qualcosa di nuovo, allora si spegne la nostra spinta vitale e si blocca l'energia che accompagna l'individuo verso la piena realizzazione del proprio sé, generando sofferenza.

L'importanza della comunicazione

23 Giugno 2022

"la pragmatica della comunicazione umana" (1967) di Paul Watzlawick e collaboratori della scuola di Palo Alto, è diventata una pubblicazione base della teoria della comunicazione interpersonale. In questo lavoro si evidenzia come tutti i comportamenti hanno lo scopo di veicolare un messaggio, quindi da considerarsi comunicazione e viceversa (ogni comunicazione è un comportamento). Gli esseri umani comunicano tutti i giorni attraverso parole e gesti, a volte consapevolmente, molte altre volte no, per descrivere emozioni, fatti ed eventi e per intraprendere relazioni sociali. Gli studiosi della scuola di Palo Alto definirono gli Assiomi della comunicazione come "alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali". Gli assiomi descritti nella pubblicazione sono:

  1. E' impossibile non comunicare;
  2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione;
  3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione;
  4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che quello analogico;
  5. Gli scambi della comunicazione sono simmetrici e complementari.

La conoscenza di questi Assiomi è di fondamentale importanza soprattutto per chi si occupa a livello professionale di comunicazione poiché permette di comprendere e gestire situazioni di conflitto che, con tutta probabilità, si formano nelle interazioni.

"è patologica la comunicazione di una data famiglia perché uno dei suoi membri è psicotico, o uno dei suoi membri è psicotico perché la comunicazione è patologica." - Paul Watzlawick.

Emofilia : impatto emotivo, relazionale ed economico

15 giugno 2022

L'emofilia A (HA) e l'emofilia B (HB) rientrano tra i disturbi della coagulazione del sangue. La causa di questa patologia è di natura ereditaria e tuttora la ricerca scientifica sta lavorando per sconfiggerla definitivamente. In questo contesto è di fondamentale importanza garantire ai pazienti e ai loro caregivers un'adeguata informazione sulla disponibilità di terapie sostitutive e soprattutto un valido supporto di natura psico-sociale.  Continui progressi si evidenziano anche attraverso lo screening neonatale. L'obiettivo è che nel prossimo futuro, attraverso la prevenzione, si possa facilitare sia la comunicazione che il supporto psicologico. In questo modo, sicuramente aumenterebbe il tasso di natalità dei bambini affetti da emofilia. Secondo uno studio condotto da Boordman (2018) è emerso che su 327 partecipanti, il 77% sosteneva con forza lo screening neonatale mentre il restante 23% non ha associato particolari vantaggi a tale screening. Come anticipato in precedenza, particolare attenzione va fatta riguardo sia gli aspetti psico-sociali ma anche alle condizioni mediche dei bambini con emofilia e loro caregivers. In effetti, sono proprio i genitori che si trovano ad affrontare una moltitudine di problemi in relazione ai continui bisogni del bambino dovuti alla patologia. Come ad esempio, continue visite mediche ospedaliere, ricorrenti iniezioni per endovena. A tutto questo si aggiunge anche l'impatto economico che i genitori devono affrontare. Secondo uno studio di Mockensen (2019), per i caregivers gli oneri maggiori sono economici, compresi i giorni persi dal lavoro e tutte le attività dovute alla patologia stessa. 

© 2018 New Leaf Counseling

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