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LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA DELL'ADULTO E DELL'ANZIANO

In ambito clinico la neuropsicologia si pone l'obiettivo di indagare le alterazioni patologiche dei processi mentali, con scopi diagnostici e riabilitativi, in pazienti che hanno subito un danno cerebrale (di origine vascolare, traumatica, etc.).

L'esame neuropsicologico si compone di un insieme di test standardizzati somministrati secondo un rigido protocollo cui segue un'interpretazione e una restituzione in forma comprensibile. E' un esame indiretto del funzionamento cerebrale. Indaga le funzioni cognitive e non il cervello.

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<<Un test è una procedura sistematica per l'osservazione del comportamento di una persona e per la sua descrizione con l'aiuto di una scala numerica o un sistema di categorie>> (Crombach, 1970).

 

L'utilizzo di un singolo test può fornire indicazioni chiare circa la funzionalità di una specifica capacità cognitiva. In neuropsicologia si ricorre all'utilizzo di batterie testistiche volte ad una più completa ed eterogenea valutazione del singolo caso.

I test segnalano l'eventuale presenza di un deficit non in modo certo, ma su base probabilistica.

Come avviene una valutazione psicologica

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Per effettuare una corretta diagnosi è necessario instaurare una relazione adeguata e proficua con il paziente dal momento del primo incontro. A volte, è necessario instaurare una buona relazione anche con il familiare che lo accompagna in studio.

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Di seguito elenco gli elementi che ritengo più importanti ai fini di una corretta valutazione:

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  • presentazione (nome, ruolo, etc.);

  • menzionare l'uso dei test per misurare le funzioni cognitive e valutare se la persona ha mai effettuato un esame neuropsicologico in precedenza;

  • riferire la durata prevista dell'esame;

  • usare un linguaggio chiaro e semplice;

  • rivolgersi direttamente, contatto visivo;

  • evitare di gesticolare continuamente.

 

Si inizia con un anamnesi neuropsicologica. Quindi si valuta la storia medica (patologie, interventi chirurgici etc.), la storia psicologica e la storia cognitiva (carriera scolastica, livello socio-culturale).

 

Si prosegue con il colloquio neuropsicologico. Questo rappresenta un momento di esplorazione delle aree cognitive evidenziando quelle identificate in anamnesi come critiche. Si valuta l'orientamento nel tempo, nello spazio e personale. Si osserva lo stato di coscienza e l'interazione con l'ambiente.

 

La diagnosi segue tutti i passaggi descritti precedentemente e ne diventa la fase conclusiva. Non è possibile giungere alla diagnosi dalla sola valutazione psicometrica.

 

Il referto neuropsicologico (relazione diagnostica) non può essere intesa come una trascrizione di punteggi numerici, ma la descrizione del profilo neuropsicologico della persona. Deve essere un documento sintetico, completo e chiaro. Deve riportare la relazione circa l'esistenza o meno di uno o più disturbi.

© 2018 New Leaf Counseling

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